Scuola: gli studenti teramani preferiscono il liceo, meglio il classico

TERAMO – Gli studenti teramani tendono a trascurare gli indirizzi tecnico – professionali e scientifici a vantaggio di studi liceali e in particolare classici. Questo non sempre crea i presupposti per stimolare opportunità di autoimpiego per i ragazzi. Per la scelta della scuola superiore in terza media, infatti, circa il 50-57 per cento degli alunni nei Comuni di Teramo, Roseto e Giulianova ha preferito per l’anno scolastico 2009/2010 l’indirizzo liceale, in controtendenza solo gli studenti di Montorio che prediligono gli istituti tecnici. I dati sono emersi nel corso della presentazione di un’indagine sull’istruzione pubblica condotta dall’osservatorio scolastico della Provincia di Teramo illustrata oggi nell’auditorium dell’istituto Alessandrini-Marino alla presenza di docenti, amministratori locali e studenti. L’indagine ha messo in evidenza una popolazione scolastica che supera i 31mila studenti con una crescita costante, nell’ultimo triennio di ragazzi stranieri che rappresentano oltre il 7 per cento del totale, in particolare albanesi, rumeni e cinesi. Lo studio ha inoltre messo in evidenza anche che il tasso dei ripetenti è più alto negli istituti tecnici rispetto agli indirizzi liceali. Colpisce il dato registrato nel 2009 che ha visto la diminuzione di ripetenti del liceo (-1,65%) e un aumento negli istituti professionali (+3,25%). Da quanto elaborato dall’osservatorio è interessante cogliere vhe il territorio non soffre della mobilità passiva che porta gli studenti a iscriversi negli istituti delle province di confine, mentre c’è una disponibilità accentuata alla mobilità interna, soprattutto verso Roseto e Atri, oltre che per Teramo, la cui attrattività è cresciuta dell’8,7 per cento. L’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Paolo Gatti, intervenuto alla presentazione dell’indagine, ha evidenziato il valore della competenza come elemento vincente del percorso professionale dei giovani e ha poi annunciato l’arrivo di 20 milioni di euro per la messa in sicurezza delle scuole teramane. “L’aspettativa – ha dichiarato Gatti – non può essere solo quella del lavoro dipendente, va incentivata anche la possibilità di investire su se stessi diventando artefici della propria fortuna. Non si possono trascurare gli indirizzi tecnico-professionali e quelli scientifici, altrimenti come si fa a puntare sull’innovazione? C’è da raccogliere una sfida di carattere culturale”.